mercoledì 24 aprile 2024

 IL LOGOS FALLICO. In questa parte parliamo del problema sollevato da Lacan del rapporto con l'Altro che rinvia ad una dialettica di funzione di Dio, pura creazione del linguaggio, o che sia La Donna. Al termine Altro viene dato un significante che viene interpretato senza considerare cari psicologi l'eidos cioè l'aspetto esteriore più che altro del corpo umano, che deriva dalla stessa radice del verbo idein (vedere), da cui idea e cioè ciò che si vede. Qui c'è una ricerca reale di qualcosa che riguarda la 2° polarità che interessa la pneumatica o meglio scienza degli spiriti, ovvero la conoscenza di Dio, delle anime e delle sostanze semplici in generale che riguarda la scienza dell'essenza necessaria di uno spirito di carattere speculativo dell'anima umana. La funzione dell'eidos sta nell'ergon o virtù (areté) ed è una specie intellegibile ed incorporea, eterna e separata dagli enti sensibili, della quale essi partecipano per essere ciò che sono e ne partecipano come una copia di un modello. In questa accezione dell'Altro si prefigura l'idea platonica dell'amore o genere (ghenos) che è un principio alfa e causa, ragion d'essere degli enti. Alle specie ideali, poi, Aristotele contrappone le specie ed i generi naturali soggetti a leggi naturali della categoria della sostanza, poi generi intermedi tra genere sommo (la categoria stessa) e le sostanze primitive (cioè gli individui concreti) inerenti le capacità giuridiche e le capacità di agire dove si indica chiaramente che la capacità giuridica si acquista nel momento stesso della nascita ed è il presupposto di tutti i diritti. Poiché, essa si acquista al momento della nascita è necessario che il feto, una volta separato dall'alvo materno, abbia una sua vita indipendente; NON è quindi considerata persona chi nasce morto, mentre per l'acquisto dei diritti bastano anche pochi istanti di vita. Per questo caro Piovaccari è necessario dire che per stabilire se un neonato è vivo o meno ci si deve basare su valori della saturazione in ossigeno, dei circa 300 ml/volume/minuto del sangue proveniente dal cuore, di cui 150 (cioè la metà) sono destinati al capo, alle estremità superiori ed alla parte toracica; 100 ml alla placenta e solo 50 ml all'irrorazione della metà inferiore del corpo e delle relative estremità. Ciò spiega il maggior volume raggiunto nel neonato dei segmenti craniali del corpo nei confronti di quelli caudali. Al primo vagito del neonato diminuisce la resistenza nell'albero circolatorio e aumenta l'afflusso di sangue dall'arteria polmonare. Dopo l'arterializzazione, perviene all'atrio sx un aumento di pressione che preme il setto 1° contro il 2°, per cui si occlude il canale fisiologico delle cave. Lentamente la valvola si fonde con il limbo del forame ovale formando la fossa ovale, ma nel 20-25% dei casi residuano piccoli difetti di contenimento per forame ovale a FESSURA ed in tali casi, allora il dotto venoso si oblitera dando luogo alla formazione difettosa del legamento venoso e lo stesso processo avviene anche per il dotto arterioso, la cui parete si contrae ad opera più che altro di stimoli alterati di ordine neurochimico. Subentrano allora necrosi CENTRALI che danno il classico colore bluastro sul collo che fa presagire la morte del neonato, ma che in realtà si tratta di una morte apparente per obliterazioni parziali che poi dopo un certo tempo conducono alla formazione del legamento arterioso. Dopo la recisione del cordone ombelicale ed abolizione (che nel caso si sia aggrovigliata intorno al collo va fatta mentre il neonato esce con le spalle) anche i vasi ombelicali si obliterano; le arterie, pur restando pervie per brevi tratti, subiscono un analogo processo formando da ciascun lato il legamento ombelicale laterale. La vena ombelicale, poi diventa il legamento rotondo del fegato. Nella vita post-natale in seguito a stasi del sistema portale, un piccolo vaso del legamento rotondo può essere nuovamente dilatato permettendo un reflusso di sangue portale nelle vene della parte addominale perché più che altro la respirazione del neonato è addominale e in questi casi si può determinare un caput medusae cioè un sintomo di cirrosi epatica in atto che è molto più frequente rispetto al cordone ombelicale intorno al collo. Ci sono sempre dei sogni e dei fantasmi con cui abbiamo a che fare come Faust e Amleto che riproducono uno stato di angoscia della fine dell'esistenza umana del NON essere ecolalica incomprensibile proprio come la morte e la malattia e Marie-Hélène Brousse stessa racconta del fantasma di un bambino di 3 anni che aveva appena imparato a tenersi pulito e quindi era in pieno oggetto anale che genera un ideale cioè un eidos che potrebbe corrispondere al synolon cioè un insieme di materia e forma che l'individuo concreto vede come la cosa singola della richiesta dell'Altro (la bella cacca schifosa). Nella proposizione più moderna si parla di essenza come per designare un risultato di riduzione eidetica che sospende l'atteggiamento naturale secondo cui i fenomeni avrebbero sostanza ed esistenza, e li riporta come puri alla loro unica dimensione accertata, cioè quella di parvenze PRESENTI nella coscienza che divengono vere e proprie esperienze individuali ridotte ad essenze necessarie che poi diventano universali, oggetto di un sapere intuitivo diverso da quello individuale in quanto si riferisce all'algebra delle equazioni che permette di determinare valori particolari delle lettere che compaiono che poi vengono trasformate in IDENTITA' di soluzioni o meglio radici dell'equazione ad una incognita di una sola lettera che compare nell'uguaglianza uomo-donna e tale lettera di unione sta nell'U di unità (non Uno, ma unità) che rappresenta la potenza sia di 1° che di 2° grado Quindi l'Altro non è altro che il nostro fantasma, lo scheletro nell'armadio e il maligno che c'è in noi e persino la Signora morte. 

martedì 23 aprile 2024

 IL LOGOS FALLICO. A questo punto entra in gioco di nuovo l'inglese che ci aiuta con l'espressione ye arcaica che definiva gli articoli il, lo, la, i, gli, le seguita poi a livello vettoriale dall'espressione yea che era il primo sì di un voto favorevole a cui segue (sempre a livello vettoriale) lo y-Es (mi raccomando a livello psicologico va scritto y-Es) dove la prima polarità è rappresentata dallo y maschile che si unisce all'Es freudiano dell'apparato psichico per designare l'istanza del polo pulsionale della personalità e quindi il primo sì lo diciamo alla mamma dell'inconscio. L'Es infatti è un serbatoio della libido, ed è matrice originaria delle altre istanze psichiche dell'IO e del Super-Io con le quali si trova in rapporto conflittuale e perciò poi il vettore si sposta allo year di anni in cui lo stesso vocabolario inglese mette come esempio l'espressione to be just three years old cioè avere appena 3 anni quando si ha a che fare per la prima volta con l'Es che è (va sottolineato) un pronome personale NEUTRO in lingua tedesca) intendendo in ciò una grande forza impersonale che CI VIVE dal più intimo di noi stessi lasciandoci l'illusione che a vivere sia la nostra personalità differenziata e cosciente. Sotto molti aspetti l'Es coincide con il sistema inconscio e conscio INDIFFERENZIATI dell'età pre-scolare che ha quindi regole di organizzazione minimale (stratificazione genetica delle pulsioni e processo primario di carattere più che altro fisiologico) che valgono sia per il primo che per il secondo. Sotto altri aspetti, invece, esistono importanti differenze: in particolare, l'inconscio coincide quasi sempre senza residui con il rimosso, cui appartiene anche una parte dell'Io e dei suoi processi difensivi ed inoltre i rapporti fra l'Es e l'organismo biologico sono molto più stretti di quanto non lo siano quelli fra l'inconscio e l'organismo biologico stesso. Seguono i termini yearn agognare, anelare, bramare, desiderare ardentemente che poi si tramuta in yearning cioè bramoso, desideroso e assetato che poi si trasforma to yen for cioè avere una gran voglia. A questo punto si deve sapere quando dovrebbe avvenire l'eccitamento e questo ce lo spiega la prefazione di un dizionario inglese dove afferma che i sostantivi, dopo l'indicazione della categoria grammaticale, da UNO a 2 segni "C" o "U" di UOMO e talvolta di ENTRAMBI (uomo-donna), facendo precedere l'un segno o l'altro a seconda della FREQUENZA cioè di come e quanto si sono frequentati. Il segno potrà anche variare a seconda dell'accezione del vocabolo, ma è importante a sapersi che "C" sta per countable, cioè NUMERABILE (o INDIVIDUO); il segno "U" per uncountable, cioè NON numerabile (o DIVIDUO senza la IN). Questo significa che un nome numerabile (che può essere preceduto da un aggettivo numerale) al singolare sarà sempre preceduto dall'articolo (determinativo o indeterminativo a seconda dei casi), mentre al plurale NON richiederà l'articolo se adoperato in senso generale e lo richiederà, invece, se adoperato in senso particolare. Così entra in gioco il termine HALF o meglio I half wish che significa desidero quasi... quindi il desiderio deve essere prima condiviso facendo però (attenzione) che non si traduca a livello psicologico in half-hearted cioè apatico, indifferente. Il termine apatia deriva dal greco che significa impassibilità, assenza di passioni ed è un termine stoico che significava una maggiore serenità dell'anima e questa si distingueva dall'atarassia cioè dalla rinuncia ad intervenire nel mondo esterno, dal momento che le passioni sono di passività dell'uomo per cui questo si libera da esse senza però cessare la sua attività, ma innescando piuttosto una attività razionale, libera dall'eccesso disordinato dei sentimenti e quindi quel desidero quasi... significherebbe che l'uomo è propenso al desiderio che controlla con il self-control cioè la padronanza di sé, ma anche alle fasi negative del self-centred egocentrismo, egoismo; del self-absorbed di chi rimane in sé stesso,  del self-assertion inteso come arroganza; del self-complacency cioè boria, vanità; del self-conceit cioè presunzione; del self-contradictory contraddittorio; self-driven semovente; self-indulgent vizioso; self-righteous ipocrisia; self-seeker calcolatore; self-will caparnbietà, ostinazione. Qui allora si tratta di stabilire il significato della parola "istinto" definito a livello neuropsichiatrico come meccanismo nervoso organizzato gerarchicamente, sensibile a determinate stimolazioni ambientali che lo risvegliano, lo mettono in funzione e lo dirigono, alle quali esso risponde con movimenti ben coordinati che hanno per fine la conservazione dell'individuo stesso e questo è più complesso del riflesso del desiderio, in quanto NON muta né durante la vita dell'individuo né attraverso le varie generazioni di individui di una stessa specie; e diventa tanto meno rigido o preformato e tanto più legato all'apprendimento quanto più sale nella scala zoologica tramutando il primate a uomo ed ora la psicologia moderna pensa che si possano distinguere un numero considerevole di istinti umani specifici di cui i primi sono quelli di fuga e paura e quelli secondari di riso e ha contrapposto ad essi i cosiddetti pseudoistinti come la tendenza imitativa con interazioni però dell'apprendimento che va verso le psicologie dinamiche della motivazione euristica di pulsioni come stimoli che poi diventano desideri che devono essere soddisfatti e di obiettivi o mete che raggiungono l'obiettivo psicologicamente accertato durante l'analisi. 

 IL LOGOS FALLICO. A questo punto interviene un bravo insegnante di latino che comincia le articolazioni vocali a partire da "Ea" avverbio che significa per quel luogo ovvero un vettore che poi si traduce in "eau" francese acqua. A rigore l'acqua è un composto tra i 2 o 3 isotopi dell'idrogeno (H-1; H-2; H-3) e uno dei 3 isotopi dell'ossigeno (O-16; O-17; O-18). Infatti, la struttura della molecola d'acqua H2O non è lineare dato che i 2 legami O-H formano fra di loro un angolo di 105°; poiché in conseguenza della maggiore elettronegatività dell'ossigeno il legame O-H possiede un certo carattere ionico, la molecola H2O risulta notevolmente polare, presentando un eccesso di carica negativa dalla parte dell'ossigeno e un eccesso di carica positiva in corrispondenza degli atomi di idrogeno ed essendo noi costituiti dal 70% di acqua nel nostro corpo abbiamo molte polarità e la prima di queste si ritrova nell'espressione francese ou congiunzione che poi si traduce a livello vettoriale in oui il sì affermativo che riguarda il consenso psicologico che si basa sul "MI PROPONGO" che più che altro si riferisce ad avere le stesse opinioni della madre e quindi il primo sì che si dice è alla mamma in "Sì mamma" delle adolescenti che poi è menzognero e si traduce in realtà in "No mamma" al momento opportuno della fase della ribellione che significa innamorarsi di un tipo completamente diverso dall'immaginario materno, un tipo che non rappresenti un dovere ipocrito, ma più che altro la legislazione nelle cosiddette questioni morali che poi ha creato e favorito la grande industria dell'illecito dell'immaginazione psicologica. Sono le donne emancipate che tengono vivi gli innumerevoli piaceri della vita che altrimenti si esaurirebbero nella sazietà: ad esempio il piacere di ascoltare un linguaggio scorretto a teatro, o di vedere un pò più di pelle scoperta. Soprattutto, le donne mantengono vivi negli uomini i piaceri della caccia alla volpe in quanto la volpe donna non può dire quanto la indisponga questa caccia. Invece, assai meglio fra gli esseri umani maschili è la caccia ai giusti, virtuosi esseri umani che è uno sport solo per gente simpatica, se no sarebbe davvero difficile e complicato praticarlo con coscienza veramente tranquilla. Quelli che la gente condanna in realtà sono le facili prede, perché al segnale del premio dell'amore la caccia comincia e la vittima viene inseguita come oggetto amoroso fino alla cattura e alla morte efferata. Questo sport poi fra gli uomini è particolarmente apprezzato quando la vittima è appunto una donna, poiché esso soddisfa insieme la gelosia morbosa delle altre donne ed il sadismo degli uomini. Poi c'è un discorso sul boia (mi pare che l'abbia trattato anche Alessandro Ramberti) che difficilmente rappresenta una persona simpatica, ma che comunque (cari psicologi) ha il diritto di essere simpatico perché il contatto con la realtà di una condanna a morte avvenga senza attriti. Generalmente la gente simpatica, però, caro clero lascia le cure del mondo a mercenari, ritenendo questa fatica inadatta a persone simpatiche ed è su ciò che ci avvertiva Gesù nella parabola del bel pastore (grazie Gabriele Trivellin per avere specificato che era tradotto dal greco kalos con significato bel NON buon pastore!!) e questo significa che le persone simpatiche o ritenute tali delegano molto, ma non a livello di calunnia, di scandalo e di pettegolezzo. Un pettegolezzo ben orchestrato può facilmente causare alla vittima la perdita di ogni mezzo di sostentamento, o ridurla addirittura all'abiezione come avviene sui social o in pubblicità come quella delle patatine al posto dell'ostia su cui molto si è polemizzato (se l'ostia si tratta di Persona Cristo è un atto blasfemo). Non si può negare quindi che il pettegolezzo è una grande forza psicologica che bisogna saper gestire e questo è anche uno dei compiti principali degli psicologi psichiatri. La principale caratteristica delle persone simpatiche è il lodevole puntiglio di migliorare la realtà: essa pensa che avrebbe potuto fare il mondo molto migliore di quanto non abbia fatto Dio che in inglese viene anche definito godlike essere simili ad un Dio o meglio essere belli e fortunati come un Dio. Ci sono però molte cose nella creazione divina che, mentre sarebbe sacrilego desiderare diverse (ecco dove intervengono i 2 comandamenti di non desiderare), non sarebbe in alcun modo carino menzionare. Una di queste è la punizione per il peccato che a livello pratico non ha colto nel segno. Infatti, l'ideale supremo sarebbe quello di poter correggere l'involontaria ingiustizia ed assicurarsi che la moda del momento transgender o meno sia praticata di nascosto, frigidamente e che coloro che la praticano di nascosto come Eva ed Adamo, una volta scoperti dalla verità che prima o poi viene a galla, cadano in potere della gente simpatica, costituita dalla corte di giustizia che condanna, senza appello alcuno lo scandalo. Meno male però che il Signore ha fatto il corpo umano così com'è se no non si potrebbe mai superare i simpatici puritani. Qui si risolve in parte il dilemma del dottor Renato Moschen sul fatto che vi sia qualcosa di vergognoso nel corpo umano e questo qualcosa è il commercio tessile che intendeva fare ricoprire i corpi selvaggi facendo creando una stretta alleanza fra i missionari ed i commercianti del cotone e della lana. La frase topica però caro dottor Renato Moschen è che la Verità deve essere NUDA nel senso che la nudità offende le persone per bene così come la verità. La verità che entra in un tribunale NON è mai la verità nuda e cruda, ma è quella in abbigliamento legale della toga che copre le parti più indecenti di un processo, ma dove poi il pretesto della decenza può portare alla perfezione più subdola e di controllo frasaico che ci sia di ogni fatto reputato indecente da qualsiasi giuria moralista fino all'osso. Lo stesso tipo di falsità prevale nella politica, a causa di una ipocrita sensibilità per cui i politici debbono apparire come campioni esemplari delle migliori qualità umane. Con questo sistema, caro Moschen la gente in generale è in grado di mantenere artificialmente intatta l'onorabilità e di propinare ai giovani la massima che non si può del tutto eccellere, se non praticando le più alte virtù. La gente ipocrita diffida del piacere in quanto ha appreso dalla Bibbia che accrescendo la saggezza si accresce anche il dolore in uno strano sofisma e poiché la saggezza è più preziosa dell'oro fino, si crede benefattrice dell'umanità e distributrice di beni di incomparabile valore. Quindi non bisogna dare molto tempo alla ricreazione dei bambini, ma bisogna aumentare i regolamenti circa il suo uso caro Valditara se no i bambini finiscono per trovarsi meglio nelle strade e abbandonati a loro stessi. Invece, la ricreazione ci vuole anche sul lavoro e nell'ambito famigliare cara Rocella se no i principi dell'educazione di "The Fairchild Family" non vengono compresi per il verso giusto ed i bambini vengono educati mollemente e quindi poi non riescono da adulti a contenere il piacere sado-maso. Nell'attualità infatti, la gente simpatica sta per tramontare specie sui social per i motivi della persuasione degli influencer che non c'è alcun male ad essere felici considerando quel termine felice come un senso di piacere più che altro carnale, che soddisfa anche desideri materialistici ed agiati che poi genera dipendenza da queste principali motivazioni alla felicità e poi per l'avversione estetica e morale per l'inganno e la truffa che vengono spesso perpetrati per ottenere i suddetti desideri. Quindi quel "Non desiderare la donna d'altri" altro non significa che non desiderare le qualità e le caratteristiche della personalità dell'altra persona e cerca invece di esercitare meglio le tue durante la ricreazione o tempo libero e cioè di trovare una tua passione a livello di attitudine. Questo motivo è stato molto avvertito sia durante che nel dopo guerra, quando gli opportunisti di tutti i paesi standosene al sicuro, in nome di una alta moralità che rifugge il conflitto, persuadevano i giovani a uccidersi l'un l'altro in modo tale che quei giovani superstiti poi in balia di una perversione come quella dell'olocausto incominciassero a domandarsi se le menzogne che gli avevano propinato, la miseria e l'ispirazione all'odio, non fossero altro che l'apice delle virtù ed ecco il significato del comandamento "Non desiderare la roba d'altri" intesa non solo come proprietà materiale e fisica, ma intesa come qualità spirituale e talento. Perciò caro Renato Moschen ritengo che l'essenza psicologica che dobbiamo bloccare in primis è l'odio per la vita, quale si rivela nella tendenza alla collaborazione, alla vivacità dei bambini e soprattutto nella buona e bella sessualità cercando di vincere i tabù che generano ossessioni ed oscenità che annullano la poesia della congiunzione ancestrale dei corpi. 

lunedì 22 aprile 2024

 IL LOGOS FALLICO. Il riscontro di eea si ha nell'inglese baa to baa e al passato baaed del verbo belare che riproduce in maniera onomatopeica proprio il belato dell'agnello ed in questo senso interviene un adaequatio rei et intellectus che esprime nell'espressione verbale una concezione realistica della verità come accordo o corrispondenza tra la realtà e la sua immagine linguistica e concettuale. Tale formula, sintetizza in pratica la concezione aristotelica "Dire di ciò che esiste che non esiste, o di ciò che non esiste, è falso, mentre dire di ciò che esiste che esiste, e di ciò che non esiste che non esiste è vero" Tale concezione la si ritrova in ogni posizione razionalistica ed analitica degli psichiatri, neuropsichiatti e psicologi come corrispondenza del linguaggio corrente alla realtà che rappresenta una esplicazione abbastanza rigorosa e corrispondentista. In questo caso si fa notare ai logopedisti, ORL che il suono del baa e meglio ancora del baaed dovrebbe essere di tipo nasale o meglio proprio delle cavità nasali (o fosse nasali). Infatti, il naso esterno è più che altro un rilievo a forma piramidale triangolare (piramide nasale) prominente, ma non necessariamente nel mezzo della faccia e perciò potrebbero esserci dei problemi nel reperire la parte anteriore delle fosse nasali e della conseguente presenza alle basi degli orifizi anteriori o narici specie se c'è una confusione fra le cartilagini del setto, le cartilagini alari o laterali maggiori e le piccole cartilagini accessorie che si potrebbero sovrapporre alla spina nasale antero-inferiore, ed ossa nasali proprie, mentre è più semplice reperire la branca montante del mascellare ed era per questo che nella vecchia radiologia si eseguiva una endorale che ancor oggi certi odontoiatri eseguono per denti inclusi verso la spina nasale antero-inferiore. La cavità nasale è una ampia ed anfrattuosa cavità divisa da un setto mediano nelle 2 fosse nasali. Queste si aprono a livello delle narici (alla base del naso esterno); indietro per mezzo delle coane che si continuano direttamente nel rino-faringe. Ogni fossa nasale risulta di 2 parti: a) vestibolo del naso, b) fosse nasali propriamente dette nelle quali si aprono alcune cavità accessorie dette paranasali. Il vestibolo del naso è una cavità piriforme con la base in basso e l'apice in alto che comunica posteriormente con la fossa nasale propriamente detta. Lo scheletro del vestibolo nasale è lo stesso della piramide nasale e la sua superficie è liscia, arida, grigiastra e differisce dalla superficie delle fosse nasali propriamente dette. A questo punto interviene un musicista che deve fare corrispondere la lettera "C" con un do come prevede il vocabolario inglese a livello musicale, mentre la lettera "D" corrisponde ad un re e la lettera "G" con un sol per fare vibrare la parte di rivestimento epiteliale delle vibrisse che si avverte anche nei peli, ghiandole sudoripare e sebacee del naso. A questo punto interviene un bravissimo ORL che sonda la parete laterale delle fosse nasali in quanto è caratterizzata dalla presenza di sporgenze, turbinati o cornetti, e da altrettante depressioni dette meati. Ma l'ORL ha un estremo bisogno per questo di un bravissimo professore di inglese che conosce la corretta pronuncia della J o meglio di to Jab = conficcare (anche to jab at) vibrare colpi e pugnalare Infatti il cornetto superiore ed il cornetto medio del naso fanno già parte dell'etmoide; mentre il cornetto inferiore essendo più voluminoso è un osso a sé stante e dietro all'estremità posteriore del cornetto inferiore si trova l'orifizio faringeo della tuba uditiva. Questo rapporto per gli ORL è molto importante perché nel vivente la tuba uditiva può essere raggiunta per via delle fosse nasali ma bisogna conoscere quell'espressione to jab famosa nella sua giusta pronuncia in quanto poi si intendono fare verifiche sui seni paranasali ed il canale naso-lacrimale e questo riguarda cari logopedisti l'espressione inglese to jabber cioè borbottare ì, farfugliare, ciarlare e "cicalare" del pronunciare una lettura o un susseguirsi di parole in fretta in modo indistinto da cui si deve prevedere una visita ORL per verificare lo stato del meato medio-.superiore dove si aprono i seni paranasali posteriori (cellule etmoidali posteriori e seno sfenoidale). Concorrono poi a completare la parete laterale delle fosse nasali il mascellare superiore e l'osso palatino. La parete mediale è costituita poi dalla cartilagine del setto, vomere, lamina perpendicolare dell'etmoide, parte dell'apofisi palatina del mascellare superiore. Per ora ci fermiamo qui poi proseguiremo. 

 IL LOGOS FALLICO. A questo punto si parte con il primo tentativo di modulazione logopedica e ORL che si basa sul RICONOSCIMENTO DEI NESSI SEMANTICI all'interno di un linguaggio logico. In tale ambito si distinguono 3 componenti principali: un modulo grammaticale, che genera le espressioni ben formate della lingua (gli enunciati ambigui ammettono 2 o più processi di generazione distinti, che determinano strutture sintattiche diverse); un modulo di traduzione, che assegna a ciascuna struttura sintattica la sua traduzione in un linguaggio logico di ordine superiore al 1° (definito logica INTENSIONALE) e che parte dalla fisica del suono; e infine un modello di interpretazione in cui le formule del linguaggio logico sono interpretate in strutture algebriche complesse (basate sulla teoria degli insiemi) in modo tale che risultino determinate da condizioni di VERITA' delle formule corrispondenti agli enunciati inglesi, cioè i loro nessi implicativi. Seguono formulazioni più mature della teoria delle interpretazioni intensionali che riguarda il significato ed in particolare modo quello normativo-giuridico che si assegna ad una espressione linguistica intesa come funzione che riguardi una denotazione ad una coppia costruita da un mondo possibile in un determinato contesto d'uso. Nei sistemi di Montague, il passaggio attraverso un linguaggio logico (cioè la traduzione in logica intensionale) NON è essenziale in quanto è possibile definire una funzione che interpreta direttamente le strutture sintattiche generate da questo primo modulo per generare poi nell'inglese un linguaggio formale. Al giorno d'oggi ci si propone di aggiungere alla grammatica di Montague altri assunti come l'innatismo, l'idea dell'autonomia della sintassi, l'interesse per l'adeguatezza non solo descrittiva ma anche esplicativa delle teorie e maggiori interpretazioni algebriche di ricostruzioni razionali delle conoscenze che un parlante ha della propria lingua (competenza) attraverso delle ricostruzioni qui proposte di sistemi di categorie, regole, principi che costituiscono poi la grammatica mentale che il parlante mette in opera nell'uso linguistico effettivo dell'esecuzione. Tale sistema, dunque, deve essere in grado di generare, cioè specificare in maniera esplicita precisa, tutte e solo le frasi grammaticali della lingua (assicurandosi cioè il requisito minimo di ADEGUATEZZA OSSERVATIVA) Un sistema che faccia questo rendendo allo stesso tempo conto di tutte le relazioni e le differenze (tra le frasi) di cui il parlante mostra di avere piena conoscenza, raggiunge il più alto livello di ADEGUATEZZA DESCRITTIVA. Un livello ancora più alto ricercato nelle norme giuridiche è l'ADEGUATEZZA ESPLICATIVA che si raggiunge se la ricostruzione adeguata alla grammatica di una lingua si fonda su un sistema generale di principi da cui è possibile anche derivare le grammatiche (descrittivamente adeguate) delle altre lingue; tale sistema è una tendenza di trovare a livello linguistico e grammaticale delle parti universali che specificano dei principi comuni a tutte le lingue e l'ambito di derivazione e variazione fra le lingue. Si parte quindi da un numero di CATEGORIE che hanno principi invarianti che ritroviamo in tutte le lingue e poi si giunge a parametri il cui valore è lasciato indeterminato tra l'Uno e l'Altra fra poche scelte alternative come per gli accenti se devono computarsi dall'inizio o dalla fine della parola; se i complementi delle varie categorie seguono o precedono. In questo quadro ciascuna grammatica non è altro che la risultante della sommatoria dei principi invarianti e delle scelte, spesso fra di loro concatenate, operate cioè sulle OPZIONI lasciate aperte (Mi raccomando) dalla grammatica che tende all'universalità. La struttura della grammatica si compone di lessico (che specifica tutte le informazioni particolari delle voci lessicali) e di vari livelli di rappresentazione frasale, tra loro interrelati. Questi devono soddisfare dei criteri generali specie a livello normativo di buona formazione sul discorso che ogni parola possa essere l'elemento centrale di un costituente più ampio formato dalla parola e dai suoi complementi e modificatori (teoria x-barra della struttura frasale). I livelli più importanti sono quelli sintattici dovuti a struttura profonda che rappresenta la traduzione sintattica delle proprietà lessicali dei vari elementi che compongono la frase; quello della struttura superficiale, ottenuta dalla precedente attraverso regole di trasformazione, che rappresenta le (poche) modificazioni possibili che questa può subire nella formazione delle singole costruzioni sintattiche; e quelli della forma fonetica e della forma logica, che danno una rappresentazione sistematica dei suoni e delle interpretazioni logiche delle frasi della lingua a partire dalla struttura superficiale. Dato il carattere molto astratto di questi principi si valuta insieme agli ORL e logopedisti l'impossibilità di poterli indurre dai dati dell'esperienza per la cosiddetta carenza degli stimoli cerebrali per cui viene avanzata la possibilità che essi siano parte di un bagaglio genetico e ciò potrebbe anche rendere conto delle proprietà, altrimenti sorprendenti, dell'acquisizione linguistica da parte del bambino, che in quest'ottica sarebbe concepita come un processo selettivo, fondato più che altro sulle prime esperienze ma per cui caro Zamparetti Marco entra in gioco anche la questione di Proust della scoperta graduale del significato della realtà attraverso la memoria, a partire da eventi minimi casuali, ma esemplari che riporti all'infanzia perché la memoria può cogliere con un unico sguardo le incessanti trasformazioni alle queli inesorabilmente il tempo sottopone fatti, persone e soprattutto sentimenti per ritradurne il loro significato-significante all'attualità. Questa conscezione matura, mano a mano in maniera emotiva a partire dal basilare insegnamento scolastico che parte dall'inglese i's a cui segue I inteso come pronome personale, 1° persona singolare IO che poi si traduce in It's me o meglio I is I SONO VERAMENTE IO quindi anche a livello di sonorità e di importanza la prima lettera dell'alfabeto che si dovrebbe insegnare NON è la A, ma bensì la I di Imola in quanto l'onda ix e iy ha diverse deformazioni elastiche che si perturbano con rapide oscillazioni che si possono ripetere periodicamente nel tempo assumendo la stessa posizione e la stessa velocità di oscillazione dopo diversi intervalli di tempo uguali, ciascuno dei quali chiamato PERIODO (T) e di cui dobbiamo stabilire la frequenza di ripetizione nelle lettere dell'alfabeto come la B-I, la C-I, la D-I, la G-I, la ix (scritta attaccata per favore), la iy (anche questa scritta attaccata), la P-I, la T-I che (novità?) potrebbe rappresentare una INDUZIONE del tempo di rappresentazione, infine la V-I importantissima della FREQUENZA di numero di oscillazioni che un dato punto della corda vocale subisce nell'unità di tempo e si può dimostrare fisicamente che vale la relazione v = I di I inglese/T-I in cui si creano onde TRASVERSALI ovvero onde in cui le oscillazioni delle particelle del mezzo sono PERPENDICOLARI alla direzione della propoagazione d'aria e questo interessa i rianimatori quando debbono usare il laringoscopio per introdurre un AMBU. Perciò bisogna addestrarsi a riconoscere le onde del respiro LONGITUDINALI per cui le oscillazioni delle particelle del mezzo attraversato avvengono nella stessa direzione di propagazione dell'onda e perciò si crea una compressione del respiro seguita da una rarefazione d'aria nel soggetto come quando sta molto tempo in un ambiente chiuso con scarsa autonomia di ossigeno e per cui si ripetono sempre più frequentemente rarefazioni d'aria successive fino all'ipossia. Secondo lo schema proposto più sopra ci potrebbero essere 7 rappresentazioni della rarefazione d'aria in cui il soggetto fa fatica a respirare ed emettere suoni con la bocca in quanto si potrebbe creare un problema alle tonsille che circondano le cavità nasali ed orali nella faringe, specie a livello della formazione del cosiddetto anello di Waldeyer. Infatti nella valutazione di tonsillectomia da parte degli ORL bisogna verificare se l'ingrossamento della tonsilla faringea, possa determinare una sensazione di soffocamento in quanto comprime troppo sulla volta della faringe, mentre poi le tonsille palatine possono essere libere, ma si ha gravità ed urgenza di intervento se si ingrossa anche la tonsilla linguale, che si trova alla base della lingua specie se c'è una massa cancerogena che possa inficiare il tessuto linfatico disseminato sulle pareti laterali della faringe, che a livello dello sbocco della tuba uditiva si ispessisce ancor di più formando una tonsilla tubarica deformata. Infatti nelle tonsille il tessuto linfatico si trova in ammassi follicolari definiti aggregati che sono disposti al di sotto dell'epitelio ed ecco perché oltre la pronuncia della lettera eeee in soggetti con questi tipi di ipotesi bisogna fare pronunciare anche la lettera iiii. Successivamente bisognerebbe fare pronunciare la Y numerica algebrica di Y's o Ys, ys una variante di I intesa nel riconoscimento maschile del termine perché in tal modo si rappresenta il mesofaringe a livello del quale cari rianimatori le vie dell'apparato respiratorio si incrociano con quelle dell'apparato digerente e dato che il mesofaringe serve da tramite per entrambi gli apparati, si deve considerare che le vie aeree si devono trovare davanti alle vie alimentari se no si crea un abingestis se la laringe non rimane temporaneamente chiusa dal meccanismo della deglutizione e perciò subito dopo avere pronunciato la Y per frazione di secondi bisogna provare a deglutire per vederne gli effetti. Nell'inglese poi non si pronuncia la a perché la e e la a si confondono in una unica accezione di E's Es psicologico cioè "e" for people o meglio "e" for (nome proprio di persona indicando se stessi) e difatti i nomi dei nostri avi hanno una iniziale di A e di E che ski devono unire anche nel suono tenendo la bocca ovale e pronunciando una specie di "ae ea". che altro non è che un tentativo vettoriale di verso "a" e verso "e" che simboleggiano un movimento verso una direzione del suono in un campo elettrico E e magnetico B-I variabili dal punto a punto in 2 principali direzioni ORTOGONALI alla direzione di propagazione e di cui l'importanza principale fisica è la propagazione dell'onda nel vuoto per cui si potrebbero generare fenomeni di assorbimento polmonare (quando l'energia associata all'onda viene ceduta alla materia) e di diffusione (quando l'interazione provoca una variazione nella direzione di propagazione dell'onda) e quindi si ha un fenomeno fotoelettrico che oggi viene messo in crisi per l'ampiezza del campo elettrico che è proporzionale alla radice quadrata dell'intensità dell'onda e quindi la frazione di eiezione se si trattasse per davvero di 7 ripetizioni come per sistole e diastole potrebbe essere dell'ordine di 3,5 sec. che poi sprigiona una energia di 7 volte tanto e cioè in ipotesi 24,5 Hertz di un holter se no si creano troppe interferenze di frequenze e perciò bisogna studiare meglio anche la diffrazione delle caratteristiche ondulatorie del pace-maker in modo tale che i soggetti che lo portano possano viaggiare anche in areo senza troppe problematiche di sorta per cui si rende necessario però stabilire la lunghezza d'onda che potrebbe essere di 24,5/3 movimenti minimi di sistole e diastole e quindi di 8 frequenze cioè 7 + 1 di impulso iniziale Abbiamo cominciato, ma la ricerca deve proseguire. 

domenica 21 aprile 2024

 IL LOGOS FALLICO. Dopo la nascita del nuovo Adamo, il primo Adamo si accorse che Eva non lo ascoltava più, che non lo considerava in quanto era tutta intenta a seguire il pianto del nascituro che strillava a perdifiato per avere le attenzioni su di lui nel soddisfare le sue esigenze di nutrirsi, di venire pulito e di essere cullato per vincere le proprie paure e riuscire ad addormentarsi. Allora Adamo si rese conto che c'era un dato uditivo che riguardava la parte vocale e all'inizio pensò di urlare più forte, di esprimersi con toni più alti e potenti rispetto a quelli del nascituro, ma in realtà Eva preferiva comunque seguire ancora il pianto del figlio. Allora Adamo pensò di piangere seguendo una dottrina degli affetti che poi diventava degli effetti o meglio degli stimoli a farsi anche lui riconoscere come parte di un Uno e quindi in questo atto attuò il principio estetico dell'IMITAZIONE (Affektenlehre) per il quale il rapporto con la parola si tradurrebbe in musica nella pura mimesi dei contenuti emotivi espressi prima di tutto mentre si pronunciano le parole ed in primo luogo le vocali. Infatti, secondo una prospettiva simmetrica e complementare alla concezione etico-razionalista si attua un inizio di autonomia espressiva proprio nella prima ricerca di musicalità che esprime un clima espressivo che nega inizialmente l'assunto formalistico di un suono autosufficiente e privo di riferimenti e significati esterni. In anni più recenti, però, la ricerca a livello logopedico ed otorino-lanringoiatrico ha cercato di portare dei notevoli contributi per una migliore comprensione della complessità del rapporto parola-musicalità e sono venuti ad indicare un effetto strutturalista e semiologico, con lo studio dei processi di interazione dialettica fra sistemi di significazione diversa e quindi ad una nuova funzione dell'oralità e della presenza della voce come implicazione del rapporto con l'Altro. L'esperienza poi con sordomuti o laringectomizzati o con individui afasici o con problemi nel linguaggio ha attivato poi un quadro più ampio derivato da animales-simbolos che ha mostrato come il rapporto parola-musica si ponga in termini diversi da cultura a cultura, e sia condizionato a livello profondo dall'attitudine di ciascuna cultura verso la propria lingua (specie in quelle lingue che non conoscono una netta distinzione fra il parlare ed il cantare che viene compreso nelle ninne-nanne): Pur nell'estrema varietà delle formulazioni, una possibile distinzione fra significato-significante di origine generale è quella che considera il LIVELLO in cui gli elementi del linguaggio verbale acquistano rilevanza musicale influenzando un nuovo atto logopedico e otorino-laringoiatrico per quanto riguarda la configurazione espressiva. Si può infatti distinguere fra il livello delle UNITA' FONETICHE e PROSODICHE di base (l'intonazione delle sillabe, struttura fonica e dinamica delle parole, accentuazione ed attenuazione) ed il livello delle UNITA' STRUTTURALI MAGGIORI (struttura metrica, articolazione fraseologica, versi e loro impatto uditivo). Nel primo punto consideriamo la lingua intonata a cui in particolar modo tengono gli orientali con i loro idiomi e alcuni africani nelle quali il significato delle parole dipende dall'altezza e dal tipo di intonazione con cui si pronunciano le sillabe, per cui il profilo melodico di una nenia risulta generato dalle stesse parole come nei canti gregoriani. Poi si devono considerare le forme più libere in cui vi sia una subordinazione della parola alla sua melodia come atto colto assai meno dipendente dal parlato corrente e perciò aperto ad una maggiore varietà di formule. In questi casi di complessità delle varianti di significato-significante è interessante fare notare ai logopedisti e agli otorino-laringoiatri come la musica adatti dalla poesia e dal discorso verbale vari principi di coerenza formale e figure sintattiche (verso, strofa, frase, periodo, anafore, incisi elissi). Questo fatto non deve essere inteso però come il segno di una maggiore antichità della poesia rispetto alla musicalità dell'espressione, ma come una traccia importante del modo con cui la poesia ha esercitato una funzione di modello, un ruolo strutturante (e addirittura istituzionalizzante) nei confronti del significato-significante, ma in un contesto più odierno, innovativo ed aggiornato del reciproco ricercarsi come Adamo ed Eva in <CONVERGENZE DI INTENDIMENTI dei linguaggi per fare in modo che la continua tensione della lingua a farsi suono divenga una spiritualità della parola di carattere RICOSTRUTTIVO specie a livello della dialettica della reiteratio del cambiamento nel ritorno ciclico (nelle forme strofiche, nei ritornelli e nella ripetizione di alcuni termini) in quanto sarebbe difficile e complesso per la questione significato-significante uno sviluppo al di fuori dell'interazione fra i 2 sistemi e perciò si cerca fra le liriche, elegie, ode, salmo canzone e sonetto un modo per generare movimento di coro, ballata o rondeau. Al di là poi delle discutibili questioni di priorità il rapporto fra poesia-munsicalità del significato-significante diviene un punto di intersezione e di equilibrio sia per il logopedico che per il neuropsichiatra infantile continuamente mutevole fra 2 sistemi che, a partire da una base comune (la sostanza sonora, sviluppata discorsivamente nel tempo e durante lo sviluppo individuale) sono sottesi a forze e pulsioni che tendono in direzione opposta: per subordinazione degli elementi prosodici e sintattici alla significazione lessicale di un linguaggio iniziale poetico-verbale e lo sviluppo di quegli stessi elementi su un piano di significazione assoluta che li supera come la musica. In effetti la prima emancipazione umana e della donna avviene con lo sviluppo dell'immaginazione polifonica in cui si elaborano principi di organizzazione metrica del tempo musicale e dei dei complessi e lineari atti della discorsività attraverso l'elusione delle regole armoniche tradizionali per meglio esprimere, invece, i sentimenti come intendeva fare Adamo con Eva perché lo potesse ascoltare nel suo atto fallico facendo in modo che diventasse più che altro una oratione e cioè una preghiera che esprimeva una nuova e diversa sensibilità dell'atto amoroso. Infatti, nelle trame polifoniche si ritrova un substrato armonico su cui si staglia una monodia accompagnata per un recitar cantando che corrispondeva ad un modo inizialmente tragico del pianto e del dolore dell'amore o meglio della nascita in cui si ritrovano le doglie del parto. C'è poi una fase di adattamento della madre con il bambino che si ritrova nei primissimi strumenti musicali di tiorba e liuto in cui si rendono semplici dei concetti amorosi che cercano di fare una distinzione fra recitativo e aria per determinare una cantata, cioè una serenata d'amore per l'mata Eva che le facesse comprendere meglio il suono dell'amore erotico come se fosse un richiamo a riconoscerlo come suo completamento. Si crea così una immagine pura ed assoluta che non si esaurisce al rapporto significante- significato ma viene proiettata in una sfera mitica, metafisica e simbolica di fusione in una totalità trascendente che ha delle ripercussioni di memoria ancestrale di perduta unità della parola per creare il poema sinfonico che genera l'ambiguità che coniuga le risorse dell'amore con i contenuti dell'immaginazione in un proteso continuo ricongiungimento archetipico dell'essenza femminea con il principio maschile della poesia. Allo stesso tema si ricollega la fioritura della soggettività e dell'introspezione del poema maschile, che però diviene simbolo di una identità culturale femminile materna. Si genera così una produzione che non rimane più confinata a pratiche primitive per dilettanti, ma delle romanze che generino occasioni celebrative dell'amore che si perpetua nell'iniziale melodramma per divenire poi un ode, un inno e una cantata per poi staccarsi dai legami col verso per accostarsi al segno del realismo, in uno stile di dialogo che rappresenti la dignità umana. Si propongono poi tendenze sperimentali che spostano il rapporto significato-significante su un piano più intellettualistico che cerca di risolvere problematiche diminuendo il contatto fra l'espressione ed aumentando sempre più le affinità concettuali fra Adamo ed Eva e l'atto fallico stimolando la parte critica delle loro disposizioni al riguardo. Nel 2° dopoguerra poi si attua un primo scandaglio delle strutture profonde del linguaggio operato nella musicalità delle espressioni che ha creato vere e proprie trasposizioni di tecniche da un campo all'altro fino a giungere ai montaggi della musico-terapia di collage e di alea condivisi con la logopedia. Nella attuale produzione in aiuto alla psicologia e alla valenza logopedica si esprime un rinnovato impegno che si manifesta nella vena intimistico-esistenziale di un clima eclettico in cui si cercano di individuare percorsi evocativi, riflessivi, ironici e persino polemici che abbiano caratteri di forte e coraggiosa compenetrazione fra il maschile ed il femminile, colorandosi di una inedita molteplicità di registri e di suggestioni in cui tra parlato e pastiche si possa ritrovare alcune radici culturali che possano superare i disagi della condivisione dei corpi fino a giungere all'apoteosi dell'atto fallico che diviene alta poesia. 

sabato 20 aprile 2024

 Inizio di un complesso percorso che può venire censurato persino dalla Faraeditore di Alessandro e Francesco Ramberti - IL LOGOS FALLICO - A proposito logos deriva dal greco léghein, scegliere, enumerare, RACCONTARE nel narrabilando) . Sono il fallo un pene immaginario che vuole essere il protagonista di questa storia e perciò, cara Mary cerca di descrivermi bene, Mi raccomando se no ti rimando a buttare via la spazzatura. Cominciando dall'inizio, dunque,  mica Adamo sapeva che era diverso dalla donna per quel fallo e nemmeno lo calcolava e lo poneva nei suoi discorsi con lei, anzi non ci badava nemmeno e perciò non vedendo la differenza fra quella proboscide che gli sbucava da sotto e la di lei vagina, egli non poteva nemmeno esprimere stima, apprezzamento, relazione, PROPORZIONE, misura, ragion d'essere, causa, spiegazione, frase, enunciato, definizione, argomento, ragionamento, ragione, pensiero, semplicemente esprimeva una RACCOLTA di manifestazioni che all'inizio del suo essere maschio alfa non erano altro che istinti puri che si basavano attraverso suoni articolati della voce che non erano ancora diventati lingua, e poi successivamente imparò ad enumerare gli elementi che lo circondavano e poi li differenziò con un segno distintivo che li differenziava gli uni dagli altri in modo da divenire il segno stesso una DEFINIZIONE REALE che fa parte dell'alfabeto. Quindi per riuscire a dichiararsi ad Eva, prima di tutto Adamo dovette imparare cosa fossero gli oggetti per poterli esprimere in manifestazioni gestuali ad Eva e tali manifestazioni già rappresentavano un modo di comunicare emozioni, affetto e sentimento l'Uno per l'Altro (sono indicati entrambi in senso maschile perché riguardano il RUOLO del fallo a cui si giungerà dopo durante il racconto). Ad un certo punto però Eva si rese conto che, per quanto il mondo che li circondava fosse magnifico, mancava di una dottrina di un insieme di ragione e necessità per cercare di dare un senso a quelle articolazioni verbali e fare in modo che non fossero solo suoni onomatopeici, ma che fossero anche suoni armoniosi, suoni che potessero dare un nuovo senso alle cose e agli atti che lei ed Adamo compivano ogni santo giorno in cui si incontravano e si vedevano, perciò propose ad Adamo di provare qualcosa di diverso cioè di conoscere le cose con la sola immaginazione, con il solo pensiero e non tanto materialmente, ma più profondamente in quanto era convinta che nessuna cosa avviene per caso, ma tutto avviene secondo logos e necessità, ma loro ne erano inconsapevoli sia prima che dopo avere ascoltato quei suoni della natura e delle parole che vibravano dentro di loro in modo diverso producendo delle sensazioni e degli stimoli diversi anche se i suoni potevano sembrare uguali e comuni l'Uno all'Altro comunque loro li vivevano come se ognuno di loro avesse una phrònésis cioè una propria privata saggezza una visione diversa e quindi anche una diversa comprensione che poi ha provocato il conflitto fra Adamo ed Eva e quindi la guerra fra di loro quando si sono scontrati con 2 realtà differenti nel sentire, nel capire, nell'intendere e soprattutto nel percepire quelle sensazioni e stimoli. Eva allora per riportare l'equilibrio (perché l'equilibrio è femminile e non maschile in quanto è inteso come congiunzione dei sensi, inteso come associazione di 2 parti maschile e femminile, inteso come verità della manifestazione della propria immagine nell'Altro) dicevo Eva, decise di fare mangiare la mela ad Adamo intesa come di motivare i loro discorsi, porre un fine, uno scopo, un ambito che fosse importante, che avesse un senso maggiore a tutto e su tutto ed allora propose ad Adamo di unirsi a lei nella carne, di formare con lei uno stesso sangue, di formare con i loro corpi un corpo solo, di congiungersi in un Uno solo che era anche l'Altro e in questa congiunzione particolare fare così provare ad Adamo la sua parte femminile così come Eva avrebbe potuto trovare la sua parte maschile e quindi in sostanza in quella congiunzione si sarebbero scambiati i ruoli e lì lui sarebbe potuto diventare come lei e lei come lui. Adamo pensava che Eva avesse avuto una idea strampalata all'inizio e che loro potevano anche stare bene così a godersi la natura, a guardare ed ammirare i tramonti, ad annusare il profumo dei fiori, a vedere quei magnifici panorami di un paradiso terrestre, ma poi si rese conto che gli mancava qualcosa, che era come se avesse un vuoto da colmare e che non gli bastava chiamare le cose per nome, aveva bisogno di sfogare quel grido che aveva dentro, quel battito animale, quel pensiero e quell'immagine di potersi rivedere come dentro quello specchio d'acqua fresca, frizzante, dolce, gentile e buona che beveva tutti i giorni, aveva bisogno di sentire dentro quello scrosciare e sbocciare qualcosa di nuovo e di bello e per questo accettò la proposta di Eva anche se era impacciato e non capiva bene ciò che stesse facendo, solo avvertiva una forte attrazione, uno stimolo che lo faceva sentire bene ad abbracciare Eva, a stringersela nel petto, ad avvertire il suo caldo respiro sulla pelle e ad annusare i suoi capelli morbidi sulle spalle. Così i corpi si unirono giorno dopo giorno e Adamo conosceva Eva in maniera più forte dando ascolto non tanto a sé stesso, ma a quel lògos che gli risuonava dentro a quell'eco che lo spingeva ad accarezzare quei seni turgidi, a avvolgere le sue mani su quel corpo come se fosse il suo stesso corpo a sentire che era suo come se tutto in quel mentre fosse un mondo suo, qualcosa che era divenuto importante, determinante, attivo, un flusso vitale che partiva da lui per andare da Eva e poi diventare in lei ogni cosa di uno e molti che si fondono dentro quei corpi. Eva dopo qualche tempo si sentiva strana e si accorse che l'addome si gonfiava ed allora pensò di essere malata, tanto che non si fece più vedere da Adamo perché si vergognava a vedersi in quello stato, così come Adamo si vergognava di avere provocato ad Eva quella malattia che invece era una gravidanza di cui ancora non erano consci perché entrambi erano poco più che adolescenti di 15 anni che avevano vissuto un fuoco che sta (questa la sa sicuramente don Vittorio Metalli) nel LOGOS SPERMATIKOS (ah però che citazione non ve l'aspettavate eh da una sprovveduta Mary piccola persona autodidatta vero??) i quanto cari psichiatri è inutile studiare tanto Lacan di quà e Freud di là o Jung se prima non si conosce la teoria stoica della RAGIONE SEMINALE (uh però che botto degli spermatozoi!!) o per meglio dire PRINCIPIO ATTIVO (poioun) del cosmo, che fecondando Eva e la materia inerte in generale così come fanno le api con il polline la rende capace di generare, ma Adamo lo fa con la qualità dalla sua parte cari psicologi del piffero. Infatti cara professoressa Scarca Giovanna per favore lo vuole dire lei alla sua collega Ortensia Rossi che invece di riportare il mito di Ulisse e Nausica doveva riportare l'Inno a Zeus di un certo Cleante dove il lògos comune attraversa TUTTE le cose mescolandosi al grande come ai piccoli (Mary compresa dunque!) astri luminosi perché la sua presenza garantisce l'unità e la simpatia del cosmo; e in quanto legge naturale è fondamentale per l'etica stoica di tutti gli psicologi e psichiatri e del vivere in conformità con la natura e come principio fisico è identificato col fuoco (bravo don Vittorio Metalli ci hai preso in pieno con quel scaldare Pietro al fuoco dell'amore o agape) e contiene in sé stesso le RAGIONI SEMINALI (oi bella questa!!) dei vari individui, affini alle specie naturali in quanto immanenti alla materia e chiamati a spiegare insieme (maschio e femmina) la pluralità e la teleologia della vita. Esse sopravvivono alla conflagrazione ciclica del cosmo (ekpyrosis) e sono semi generatori del nuovo universo. La dottrina stoica delle ragioni seminali appartiene alla terza ipostasi o meglio anima del mondo ed è la causa prima dei movimenti che contengono le ragioni che distinguono i vari individui fra di loro. Per questo è stato concepito un doppio significato di ratio-oratio che viene ribadito da Mary nella distinzione importante tra lògos endiathetos o interiore cioè oratio concepta che riguarda il pensiero dell'Altro e lògos prophorikos o proferito ossia la oratio prolata del discorso sull'Altro, discorso che oggi dovrebbe essere ripreso di una teologia che unisce elementi comuni che riguarda la Parola di Dio come MEDIATORE delle ragioni seminali (ah però il clero non ha studiato bene caro Gabriele Trivellin??) in quanto Dio rappresenta la trascendenza ed il mondo creato stesso che è l'idea delle idee di un archetipo di creazione che si ricrea nella congiunzione del nuovo Adamo Cristo con la Chiesa nelle vesti di corpo e sangue che entrano in un pane e in un vino cioè l'unione dei corpi di Adamo ed Eva si comprende con i simboli del potersi mangiare e del potersi bere in un Verbo che abita fra di noi e quindi è perfettamente cosa buona e giusta che avvenga questa congiunzione d'amorosi sensi per una perfetta incarnazione di una nuova vita che nasce, cresce e si alimenta all'amore di uno spirito che sa essere vento, sole, pioggia, mare, abisso, grotta e chi più ne ha e più ne ammetta. E allora dove mai interviene lo psicologo e quando?? Quando l'uomo vuole diventare lui colui che detta e non invece il dettato di un Dio naturale e quando lo vuole superare, annientando la coscienza diventando lui il dogma e cancellando del dogma il mistero che tanto dona piacere e vero godimento che ci dice "Spera anche tu è venuta l'ora di amare di più per essere sempre di più lui in lei, tu in loro e loro un NOI che poi diventano un insieme di bellissime incognite fra le stelle di un universo trasversale". 

 In risposta a Maria Antonella Del Monaco, Maura Gaudenzi, Renato Moschen, Marco Zamparetti - IL BLOG DEL DESIDERIO - La genetista Mary stava studiando il principio per il quale nella donna normale solo uno dei 2 cromosomi X previsti per il carattere genetico femminile è attivo, mentre quello inattivo viene definito "caldo" e viene definito corpo di Barr. Il sesso genetico, può essere accertato attraverso lo studio al microscopio del corpo di Barr; esso sarà positivo nella femmina (un cromosoma X inattivo o corpo di Barr ed uno attivo X) e negativo nel maschio (un cromosoma Y ed uno X attivo). La presenza di un cromosoma X inattivo, perciò risponde alla necessità di evitare che nella femmina esistano sintesi proteiche raddoppiate rispetto a quanto si osserva nel maschio che è dotato di un solo cromosoma X per cellula. Il concetto, dunque dell'inattivazione è noto come principio di Lyon e quindi Mary NON era per nulla d'accordo con il dottor Renato Moschen che ci fosse una fusione fra la madre ed il bambino nei primi 3 mesi di vita in quanto entro pochi giorni /(facciamo 6??) dal concepimento può prevalere il cromosoma X MATERNO o il cromosoma X PATERNO (uuu uuu come la mettiano dottor Moschen se NON ha studiato bene gli elementi fondamentali di PATOLOGIA GENERALE di Renzo Rossi, Artemisio Gavioli, Antonio Ghionni???); ciò si realizza CASUALMENTE (come asseriva per altro una neuropsichiatra oggi in sala presso la biblioteca Gambalunga di Rimini!!) e vi è dunque una UGUALE = probabilità caro dottor Renato Moschen che sia inattivato il cromosoma X di derivazione paterna piuttosto che quello materno. Una volta, allora, che uno dei 2 cromosomi X è stato inattivato, esso resta inattivo per TUTTE le successive divisioni cellulari. Perciò, caro Renato Moschen, me lo lasci dire, lei potrebbe appartenere ad uno di quegli uomini che ha 46 cromosomi in cui ce ne sono alcuni in cui il centromero è metacentrico, mentre per altri neuropsichiatri è meglio per lei avere il dubbio che sia submetacentrico per cui le braccia dei cromosomi sono diseguali e corte classificate come "p", mentre per lei le braccia sono lunghe classificate come "q" e questo significherebbe che se lei come sostiene la genetista Mary ha una anomalia dei suoi cromosomi potrebbe avere un errore di DELEZIONE, ovvero di distacco di 1 frammento cromosomico con spostamento in una posizione diversa dello stesso cromosoma e perciò in lei caro Renato Moschen potrebbe essere avvenuto un INVERSUS (in versione) che è la conseguenza di 2 rotture con successiva riunione del segmento dopo rotazione a 180° che generano l'isocromosoma cioè cromosomi perfettamente metcentrici, dovuti a scissione del centromero che si divide trasversalmente invece che longitudinalmente creando un cromosoma ad anello che non è altro che il risultato di una rottura alle 2 estremità e successiva FUSIONE (eccola la fusione di cui parlava esimio dottore!!) delle 2 estremità libere. Le cause di mutazioni di quell'Ulisse sono molteplici: virus, radiazioni ionizzanti, agenti alchilanti, immunosoppressori, chemioterapici ed antibiotici e... anche alcuni psicofarmaci (uuu uuu attenzione). Allora, il problema rispetto a Nausica sorge quando cara Ortensia Rossi quando c'è un ATAVISMO e cioè quando c'è una improvvisa comparsa di un carattere presente in un avo (che fosse Ulisse per caso o era piuttosto Adamo??) lontano e che fino a quel momento non si era più manifestato, saltando parecchie generazioni e la genetista Mary potrebbe sostenere che lei esimio Renato Moschen potrebbe facilmente avere una alcaptonuria per cui teoricamente 1/4 dei suoi figli potrebbe essere malato, 1/4 è sano e la metà è formata da portatori sani come per l'AIDS!! E... poi caro Zamparetti Marco la genetista Mary aveva preferito acquistare il libro "Amore domanda amore... encore" a cura di Loretta Biondi, Gabriele Pazzaglia, Antonio Di Ciaccia in postfazione della traduzione "Lacan" (un bel can can) perché è possibile una emofilia FEMMINILE anche se rara e perché la vergogna del vivere del dottor Renato Moschen potrebbe avere la sindrome di Klinefelter (detta volgarmente polisomia X!) che colpisce solo soggetti maschili (mi spiace dottore che l'abbia scoperta oggi la sua sindrome!!). Lei è dotato di 47 cromosomi (o meglio dire 47, XXY) che è associata (lo dico Zamparetti Marco, no lo dico senza offesa per il dottor Moschen??) a DISGENESIA TESTICOLARE cioè testicoli atrofici e di dimensioni ridotte caratterizzati da tubuli seminiferi IALINIZZATI ma con cellule di Leydig NORMALI. Infatti lei caro dottor Renato Moschen ne ha le tipiche caratteristiche cioè altezza superiore a 1,75 cm, prevalente allungamento della parte inferiore del corpo ed i peli del suo corpo sono distribuiti insieme al grasso come per una donna, la sua voce anche se pare marcata comunque ha un incedere aggraziato e lei come molti del suo tipo ha delle turbe riguardo lo specchiarsi, ma non si preoccupi perché l'intelligenza è nella norma e purtroppo è troppo tardi per somministrarle testosterone perché comunque questo non cura la sterilità anche perché ciò di cui si vergognano di più i soggetti maschili e quello di avere una disfunzione erettile, di sentirsi impotenti, di sentirsi rifiutati, di venire considerati per la loro particolarità di diversità corporea dei rifiuti umani anche per il fatto che nel 15% dei casi esistono forme di mosaicismo (46, XY/47, XXY) con aspetti clincici meno marati ed ecco perché nel suo caso caro dottor Moschen è stato davvero difficile rilevare la sindrome di Klinefelter. Non si deve preoccupare, a "NOI" neuropsichiatri poco importa il genere di una persona, a "NOI" importa che sappia fare bene il proprio lavoro e che faccia le cose fatte bene, gli studi giusti e che possa amalgamare tutto con il nostro maggior decoro. CIAO: 

venerdì 19 aprile 2024

Il pittore Bruno Biazzi nello Studio Angelo Brusco martedì 7 maggio 2024

 



Nello studio Angelo Brusco di Cavriana (MN)

via SS. Martiri Angelo e Alessandro n. 1

Martedì 7 maggio 2024 ore 20:30

incontro con il pittore Bruno Biazzi

si prega di confermare la propria presenza

 All'Istituto Alberto Marvelli al Ministro Valditara - PROPOSTA IN BOZZA. - MODULI DI TEORIA FALLIMENTARE ALL'INTERNO DELL'INSEGNAMENTO E DELLA DOCENZA. All'interno della nuova proposta di legge cara professoressa Scarca Giovanna, riguardo il peso della condotta nella media scolastica, si propone un modulo costruttivista che valuta sui comportamenti interazioni biologiche di pubertà precoce o iposomia, psicologiche della percezione dei modelli sociali, confrontati con quelli scolastici, teoria dei sistemi, linguistica, sociologia della conoscenza, epistemologia e la disciplina. Infatti, ci si propine di organizzare al meglio entro una modellazione concettuale coerente le riflessioni gnoseologiche che possono sorgere durante gli studi che NON sono adeguatamente trattabili né con la questione del voto in condotta e tanto meno con sospensioni, ma con concrete rappresentazioni della relatà esterna ai soggetti studenti. Nessun sistema può uscire da se stesso per acquisire informazioni sul mondo circostante così come è realmente in quanto ognuno di noi reagisce a stimoli percettivi, che costituiscono i momenti elementari dell'esperienza, dando luogo alla sola informazione basica in nostro possesso, informazione che poi l'insegnante deve aiutare a codificare, interpretare ed elaborare facendone il nucleo di un appropriato comportamento. Il costruttivismo critico (Valditara l'ha definito elaborato critico) articola le tematiche comportamentali soprattutto nell'ambito pedagogico e degli studi sociali, prendendo l'avvio da Piaget e proponendosi di mantenere le ripercussioni concettuali entro un orizzonte realista. La conoscenza vera e propria, poi, viene costruita dallo studente stesso in sé stesso attraverso le interazioni con l'ambiente, e l'apprendimento, dunque, NON deve più essere inteso come ricezione passiva di informazioni circa fatti neutri. Infatti, nel processo di conoscenza, i significati vengono costantemente costruiti in modo attivo e conseguentemente, anche il mondo reale risulta costruzione, esito di interpretazioni soggettive socialmente condivise. Poiché dunque, vengono assimilati solamente i concetti strutturati mediante operazioni mentali condotte in un contesto di cooperazione intersoggetiva, secondo l'attuale idea costruttivista anche la pratica educativa non deve prevedere un semplice trasferimento di conoscenze, quanto piuttosto un progetto che consenta ai discenti di poter costruire autonomamente le proprie future conoscenze nel continuo sforzo di dare significato al contesto in cui vengono collocate. Si parla dunque cara Scarca Giovanna di Giambattista Vico che era teso ad una eroica conquista del vero, che matura in solitudine per ottenere una immagine corretta degli studi più recenti che sottolineano i molteplici legami con gli ambienti culturali di vario genere dove egli ha scritto "Affetti di un disperato" dove si denuncia una riduttività del reale alla geometria e alla matematica senza inserire anche una ricchezza dello spirito umano anche se, l'individuo, fa fatica a penetrare razionalmente la verità nel mondo naturale, che è opera divina. Si può avere una vera scienza solo di verum et factum in quanto solo Dio può far coincidere ciò che si conosce ai fatti e questo lo dimostra la storia, di cui l'uomo è il diretto artefice. Ripercorrendo dunque lo svolgimento storico dei motti mazziniani dove all'interno D'una letteratura europea si esprimeva già l'esigenza di un percorso scolastico legato alla vita civile e politica, si giunge alla "Giovine Italia" come società propugnatrice dell'unità nazionale in senso repubblicano e democratico e poi si allargano le menti ad un impegno ideologico della fondazione della "Giovine Europa" nella quale sotto la spinta della civiltà italiana si possa attuare la fraternità dei popoli. Qui, nascono i primi movimenti socialisti, ma le intuizioni manzoniane non erano molto organiche e quindi i fatti estetici, poi, allora come adesso, sono subordinati ad un forte messaggio etico che viene dato al valore educativo. Fondamentale è dunque l'arte sociale che volge ad una prospettiva di una vita collettiva del popolo basata sulla base culturale dantesca e foscoliana come esempi di anime fiere che concretizzano e realizzano la connessione delle lettere col vivere civile che è proprio quello che non solo vuole Valditara, ma che vogliamo anche "NOI" insegnanti. Infatti, nelle recenti polemiche sui provvedimenti da prendere contro le insubordinazioni studentesche anche troppo a volte riparate e giustificate dai genitori non ci dovrebbero essere concezioni individualistiche che confondono le idee, quando persino Mazzini si auspicava l'avvento di un poeta moderno, cosmopolita, ma al tempo stesso interprete sublime dell'anima popolare per superare i drammi storici con un nuovo genio delle tendenze in uno stile appassionato e profetico intriso di religiosità laica. Strumento essenziale, per la ricostruzione storica e letteraria è onde viene la coscienza del certo se non grazie ai frutti faticosamente conquistati da vaste ricerche erudite condotte alla luce della storia individuando in essa una linea di svolgimento costante per trovare poi una storia ideal eterna dentro noi. Si parte dunque da un modulo di prima fase di un processo scolastico che è connotata da immediatezza sensibile in cui l'anima è sommersa in una forma di vita istintiva, animalesca conquistatrice. Successivamente si desta nei secoli una coscienza non del tutto razionale che si esprime in un linguaggio fantastico più che altro fiabesco e cavalleresco e che corrisponde allo stadio della fanciullezza che si svolge fra i sogni e le fantasie che sono proprie dello spirito della poesia dei primi vati. Poi la ragione, gradualmente si afferma, e quindi non cerca più la favola o il tempo delle mele, ma si rivolge ai concetti: dal fanciullo che sogna nasce l'uomo che ragiona. Successivamente interviene un sistema lapidario in cui gli uomini sentono senza avvertire, e poi quando avvertono hanno un animo perturbato e commosso, in cui si riflette la mente pura dell'età adolescenziale. Ma attualmente la storia cara Scarca Giovanna pare seguire un nuovo imbarbarimento, che riconduce alla vita primitiva, per poi riaprire il ciclo perenne delle epoche che però divengono tecnologiche e avveniristiche. C'è già in Vico caro ministro Valditara un tentativo di superamento delle tradizionali e convenzionali concezioni pedagogiche ed edonistiche dell'arte dell'insegnamento, attraverso la poesia come conoscenza che ha un peso in essa di elementi che superano il classicismo con una scoperta di rivalutazione della verità poetica che possa condurre tutti per mano nella migliore ideazione ed elaborazione individuale in cui ognuno ha diritto di suo apporto e tutti hanno dovere di supporto per la poetica bella che non inganna o delude, che delucida e mai preclude ogni moto che ascolta, osserva e pratica la miglior disciplina del rovescio della medaglia: fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te e poi prepara la migliore costruzione del sé. CIAO: 

giovedì 18 aprile 2024

 IL GIUDICE DELL'ANIMA. Il giudice donna voleva inserire delle regole nel campo della valutazione e del comportamento giuridico a livello del corpo delle vittime femminili nel commento dei reati efferati a danno della procreazione. Il vocabolo giudice serve a designare un ruolo e perciò viene espresso al maschile. Non si può negare che l'attività del giudice sia di natura diversa o almeno distinta, ma nel caso di efferati delitti contro le donne c'è una particolare identificazione con le vittime che fa rilevare una immagine nel quadro delle istituzioni dello stato di ordine di coinvolgimento emozionale. La parte scolastica, in questi casi, viene superata dalla parte pratica e di esperienza delle cronache di delitti contro vittime donne che sempre ha suscitato scalpore e molti interrogativi. Unitamente quindi all'emblema e segno che rappresenta lo stato nella sua realtà, si propone di fare in modo che divenga nelle scuole esso stesso una realtà di giustizia vissuta, vicina, di difesa dei deboli e dei fragili. Questa dunque diviene una nota fondamentale di fronte al quale ci poniamo nell'esame di coscienza che sa essere concreta. Non altrettanto si può dire, però, di un missus o qualsiasi rappresentazione del potere, anche se potesse essere investito della stessa maestà legale e della costituzione, che si presenta ai cittadini sempre come volontà già voluta e delineata dal popolo sovrano in base alle norme. La volontà del giudice è autonoma, immediata ed incondizionata dalle dicerie e si basa su studi, prove circostanziali e testimonianze serie. La volontà del giudice è affermazione di una certezza del valore del potere applicato. Il giudice è lo stato che si concepisce come stato di diritto in quanto dice ed enuncia il diritto. Qui caro Gabriele Trivellin si parla di INTUIZIONE di popolo, anche il più sprovveduto figlio del popolo, di popolani inconsapevoli, che venuti in una grande metropoli e ivi bistrattati per la generale protervia e prepotenza altrui, colse alfine la propria ancora di Salvezza e ritrovò la propria DIGNITA' in una frase semplice e famosa che risuona come avvertimento e terribile ammonimento "Ci sono ancora dei giudici a Berlino!". Al giudice esteriore, così, come a quello interiore NON si deve chiedere un corredo di virtù di diligenza, la modestia, la bravura, ma piuttosto le virtù CARDINALI (cioè prudenza, fortezza, giustizia e soprattutto temperanza) che simboleggiano l'eccellenza dello stato. Al giudice, quindi si addice di ricercare e perseguire un prestigio diverso che sta nel coraggio, nel sentimento di sacrificio e di resistenza a tutto ciò che indulge piuttosto che alla superbia, all'egoismo ed a titoli impropri usurpati e non guadagnati lealmente ed onestamente. Un giudice non può tollerare ciò che oggi sta diventando pressoché una prassi corrente, cioè convertire le sue funzioni di assoluto distacco super partes specie per i delitti su vittime donne martoriate e martirizzate perché potrebbe diventare un occulto e protervo accusatore o poliziotto, né può farsi arruolare in pool o squadroni come se dovesse essere addestrato per combattere schieramenti politici avversari o nemici o dovesse menar vanto di attività incompatibili con le sue qualifiche. Il giudice non si confonde, anzi si distingue dagli imputati e deve esercitarsi ad evitare polarità dei protagonisti del processo, tanto da fare in modo da mantenere una personalità matura su cui possa fare affidamento il governo, sia nelle questure, sia nell'arma dei Carabinieri e persino presso i colleghi e collegi che assumono una posizione di rilievo nel giudizio specie a livello medico legale per cui incontrando oggi una persona anziana in un ufficio postale che si lamentava di avere speso 200 euro per una visita ortopedica, le ricordiamo cara signora che lei alla compilazione del 730 unico può scaricare le suddette spese che le vengono decurtate dato che ha una pensione di 850 euro al mese con uno 1,4% in più rispetto a redditi più alti e quindi sempre in proposta con la dottoressa Tafaro Tiziana e con Paolo Manzelli facciamo il calcolo che lei per il suo conflitto acromiale e per la sua lesione della cuffia dei rotatori a livello di probabile intervento ortopedico (dato che le è stata riscontrata anche una evidente osteopenia) debba fare 850 x 12 = 10.200 euro x 1,4% = 142,80 in meno = 10.057,18 e perciò siccome la parte eccedente è da 129,11 euro ad arrivare a 200 euro rimangono = 70,89 che vengono ulteriormente decurtate = 9.986,29 di reddito e perciò la signora avrebbe diritto al versamento a luglio del differenziale 10.200 - 9.986,29 = 213,71 e ci guadagnerebbe 13,71 euro x almeno 2 anni del Master in ortopedia insieme al dottor Albisinni rispetto alla questione di indice di superiore possibilità di lesioni dei legamenti della cuffia dei rotatori su spalle osteoporotiche allora la signora guadagna 13,71 x 2 = 27,42 e si ritrova con 877,42 di pensione che le daranno la possibilità di fare quel regalino che voleva fare ai suoi nipoti di una bella torta di compleanno. Signora stia contenta un giudice amministrativo DONNA è venuto in suo soccorso e le ha permesso di diventare una amica di "merende" (una bella torta di mele fatta in casa è sufficiente!!) e qui NON si inquinano le prove che vogliamo il bene della gente, dei deboli, dei fragili dei disabili ed inabili e che la giustizia deve avere un altro motto famoso "Per essere un bravo giudice di studiare ed interpretare al meglio le norme a favore dei disagiati NON devi avere mai riposo!!". 

 All'Istituto Alberto Marvelli a Alessandra Locatelli, Roberto Egidi, Viliam Rossi, Francesca Lorenzi, ai dottori Bellero, Arlotti, Zamparetti Marco - PROPOSTA IN BOZZA in base al DM. 30/09/2011; legge 5/02/92 n. 104 - NUOVE VALUTAZIONI DI INGEGNERIA GESTIONALE ALL'INTERNO DELLA DETERMINAZIONE DELLA DISABILITA' - INABILITA'-  Si analizza in questa proposta coadiuvata dall'avvocato Paolo Manzelli il termine di AFFETTIVITA' perché possa anche essere più chiaro al signor Alessandro Ramberti in quanto si intende delineare una sfera psichica dei sentimenti e delle emozioni che oggi è legata a livello della disabilità sia alla sfera intellettiva che a quella motoria. Infatti, cari Bellero (medico legale) agli esordi della psicologia scientifica un certo Wundt che spero abbiate studiato elabora una teoria TRIDIMENSIONALE dei sentimenti, secondo la quale questi ultimi presentano delle dimensioni organizzate in modo più che altro dicotomico: piacere-dispiacere, eccitamento-inerzia, tensione-rilassamento a cui Marilù vorrebbe aggiungere afasia-funzionalità in quanto il signor Alessandro Ramberti spesso si esprime con SIMBOLI ed espressioni TELEGRAFICHE e questo potrebbe rientrare in un disturbo di ritradurre in significati i simboli linguistici. L'afasia (a proposito di un caso di aneurisma cerebrale) è sempre conseguenza di incapacità a funzionare, o difettoso funzionamento di una o alcune zone della corteccia cerebrale deputate al linguaggio e tra le varie afasie oltre quelle conosciute (penso) dai dottori Menetti, Sintini e Cellerini riferentesi alla parte motoria di Broca per cui il soggetto NON è  abbastanza in grado di parlare ed esprimersi verbalmente, pur comprendendo il linguaggio degli altri esiste anche una afasia SENSORIALE o di Wernicke per cui possono esserci persone logorroiche o con linguaggio fluente che mancano in parte o del tutto di comprensione del linguaggio altrui e del proprio e perciò usano più che altro neologismi e spostamenti di vocaboli di cui non si rendono conto. Poi c'è l'alessia cioè una incapacità di leggere e agrafia incapacità di scrivere, ma tali disturbi possono associarsi alla disturbata relazione del proprio corpo nello spazio e questo (per un amico) crea anche una difficoltà nella espressione affettiva-sessuale e difatti un certo Jakobson a questo livello aveva accennato ad una proposta di studio SISTEMATICO dell'interrelazione tra disgregazione del linguaggio e quella motoria gestuale di coinvolgimento del corpo specie nei bambini e negli adolescenti. Infatti secondo Titchener ci sono vari stadi affettivi che vanno tenuti in debito conto nella psicologia evolutiva e che sono in strettissima analogia con gli elementi sensoriali e con il linguaggio gestuale e verbale (in aggiunta oggi) dato che i primi quanto i secondi tendono a diminuire di intensità se ripetuti nel tempo e perciò si propone uno schema sulla QUALITA' sia dell'intensità che della durata e poi (novità??) della CHIAREZZA di CENTRAMENTO delle idee (quindi il livello IDEOLOGICO PSICOLOGICO per l'appunto!!!) o delle immagini mentali per evitare che gli stati affettivi giungano a dissolversi o peggio a venire contraffatti o ad essere ingannevoli. Tutto questo prevede un nuovo sistema adattivo alle situazioni specie in individui con disabilità accertata ed in tale prospettiva rientra la timidezza, l'introversione, l'incoerenza, l'impaccio, la frustrazione e... (attenzione) una forma di ansia. Infatti, un certo Bleuler individuò nei disturbi dell'affettività ed in particolare della spiccata incoerenza nell'età adolescenziale tra manifestazione affettiva e situazione reale, un iniziale sintomo di schizofrenia che potrebbe aiutare nel caso Cicchettin ed in altri casi similari e questo a partire dalla sfera dell'inconscio e delle sue REGOLE visto che il cartellone voluto dagli incontri dell'Istituto Alberto Marvelli esprimeva in lettere cubitali la questione IN-DIPENDENTI con il sottotitolo "Dipendere per essere unici" dove NON si è considerata la parola chiave AFFETTO indicando con tale termine l'apporto qualitativo della quantità dell'energia pulsionale quanto possa incidere a livello di quadri patologici. Infatti, nella suddivisione spesso non si considera il cosiddetto  "AFFETTO BLOCCATO" che compare non solo dopo un evento traumatico subito da un individuo, ma anche per causa di una educazione bloccata (novità??) che si basa sulla metamorfosi, conversione, spostamento degli imprinting genitoriali ad un narcisismo che rintraccia nell'affetto del figlio una rappresentazione di sfogo isterico, ossessivo-possessivo  che poi si tramuta in angoscia-ansia che poi diviene l'effetto "balordo" delle pulsioni creando talvolta o spesso una separazione tra gli spostamenti che viene definita "IMPORTO SOMMA DI AFFETTO" che non deve superare un certo limite che impedisca la rimozione di un substrato di energia pulsionale che determina un "AFFETTO MASCHERATO" che nasconde ostilità o peggio una successiva formazione reattiva-rivendicativa se le risultanti non rispettano le attese prefissate. A questo punto caro Zamparetti Marco in base a questa proposizione si rielabora la rivalutazione pensionistica o di sostegno economico dei disabili prevista per legge Berlusconi, Tremonti, Alfano del 70% di un biennio di studi per un importo superiore a 5 volte tanto il minimo di reddito previsto dalla Agenzia delle entrate di 3.000 euro e quindi in sostanza di 15.000 x 70% = 10.500 tenendo conto che il  complessivo di pensione è di 7.500 euro in cui non si deve comprendere la 1° casa e terreni o pertinenze per 185,92 euro per cui si propone insieme alla professoressa Tafaro Tiziana un nuovo calcolo ponderale di investimento al riguardo di 10.500/7.500 = 1,4% del valore massimo preventivato di 7.500 = 105 euro + 182,92 = 287,92 euro totali che si aggiungono ai 15.000 euro = 15.287,92 x 70% = 10.701,54 e come vedete l'importo aumenta di 794,54 che per log base 10 x 10 = 7.945,40 e quindi supera i 7.500 previsti di = 445,40 che devono essere ripartiti su 6 mesi della disoccupazione = 74,23 (lasciando da parte il numero periodico) che si debbono aggiungere alla pensione dei disabili o inabili di cui sopra e quindi 10.701,54 + 74,23 = 10.776,07 al primo anno di ricerca/12 mesi = 898 euro al mese a cui si aggiungono i restanti 74,23 x 5 mesi = 371,15 x 2% di interessi bancari = 7,42 e quindi in totale = 378,57 e quindi + 10.776,07 = 11.154,64/12 = 929,55 euro che si prendono fin da ora coloro che si trovano nelle condizioni descritte più sopra con la proposta poi di integrazione pensionistica dell'1,4% per ogni anno del biennio e quindi x 2 anni = 2,8% di interesse di ricerca e borsa di studio e quindi 929,55 x 2,8% = 26,02 e perciò = 955,57 con un incremento rispetto ai 898 = 57,57 euro per una durata di almeno, almeno 25 anni di attività della Faraeditore = 1.439,25 di borsa di studio/12 = 119,93 e quindi in sostanza una pensione per Alessandro Ramberti afasico e bloccato affettivamente = 955,57 + 119,93 = 1.075,50 a fine dei lavori. La neuropsichiatria richiede un accurato studio e continui aggiornamenti e rilievi innovativi per un futuro migliore dei disabili che non vogliono rimanere cretini. CIAO. 

mercoledì 17 aprile 2024

 SCATOLA. Ribaltata di pezzi di foto sparsi, le immagini scomposte di ricordi 

noi, sorrisi perduti, tempi dispersi fra le liti 

noi 

spezzoni fra i muri di pensieri intrisi di odio 

noi 

Ribaltata di pezzi la scatola della guerra fra brandelli di noi.  (per la pace). 

 PARLANDO CON CRISTO. Mi sentivo scrutata da quello sguardo indagatore che faceva affiorare la mia interiorità quando incontrai Cristo e mi sentivo isolata dal mondo, una persona diversa, a parte, difficile da comprendere e complessa da determinare. Le sue parole mi scavavano dentro ed erano la mia vita ed erano come un abisso che mi scuoteva dentro creando in me forti tensioni e vibranti contraddizioni come quelle di Pietro che venne definito da Cristo come Cefa, una pietra su cui costruire e mi domandavo se potessi essere anche io quella pietra miliare. Sono Ungaretti Giuseppe un poeta che ha voluto far vivere nel poema il sentimento del tempo ricostruendo forme particolari di sintassi, di metrica e di immagini per costruzioni sempre più complesse ed ardite fino ai limiti sfiorati di un barocco arzigogolato. Quelle regole singole che si liberano proprio quando il lessico tende a perdere la sua essenzialità, per elaborare versi che innalzano l'anima fino al podio maggiore. Questo incontro con l'arte poetica porta ad una inevitabile trasformazione stilistica ed oggettiva che si accompagna a contenuti concettualmente difficili come riflessioni sul tempo che scorre e sulla morte, temi religiosi che prendono il posto di sensazioni concrete, degli atomi di cui noi siamo gli elettroni che girano con le nostre strampalate emozioni attorno al nucleo che crea in noi conflitti come quelli di scontrarci con una realtà convenzionale, un modo di vivere abitudinario e più che altro banale di una portinaia, di un passante qualsiasi indifferente anche davanti alla morte più cruda, di uomini crudeli e senza anima e scrupoli che condannano ed  uccidono un innocente presi dalla loro stessa follia. La poesia colma di straziante tenerezza davanti a quel Pietro perduto e incosciente, davanti ai dubbi sulla sua manifestazione d'amore e di amicizia, di quel speciale legame che determinava la sua esistenza e che diviene un richiamo a guardare in faccia alla rinnegazione, all'abbandono proprio mentre c'è una criticità, un pericolo, una offesa e una violenza, di fuggire, di scappare di fronte alla morte perché non si è mai pronti a superarla, ad affrontarla, a combattere non tanto con la spada che ferisce e infligge la vendetta, ma piuttosto con il dialogo, con la comprensione, con l'ascolto. Trasformare con un rigolo, una espressione per farla divenire passione di corpo e di sangue che si offre e si immola, che resta sospeso a braccia aperte in quell'amore che unicamente sa tutto sopportare, comprendere, sperare ed includere. Un corpo ed un sangue che si lascia mangiare e bere da un pane ed un vino in una coppa, dal nostro stesso essere, dalla nostra stessa anima dove noi abbiamo un posto speciale: protagonisti del sogno di un Re dei Re che si chiama Salvezza. Sono Giuseppe Ungaretti nella sua fase di meditazione e nella sua più bella accezione, basata sul rilievo di un volto in un sudario che si imprime nel nostro cuore ed andivenire, ora, adesso alla continua ricerca di nuove possibilità e misure con l'adozione di strumenti collaudati dall'esperienza della lirica. Sono Giuseppe Ungaretti che guarda alla storia degli uomini con malinconia ed il distacco della maturità e dell'ironica saggezza fra l'ermetismo e il fervore e le durevoli suggestioni fino allo sperimentalismo che raccoglie scomposizioni e ricomposizioni ritmiche di quel crocifisso dolore e sofferenza che poi risorge dietro la pesante pietra di un sepolcro, di quei sepolcri dove si nasconde l'amor perduto e vinto, l'amor di speme e desio, l'amor che son io, l'amor che divieni anche tu per un verso: quello che vince tutto con il suo manto a coprirci nella nostra povera e cruda nudità. 

martedì 16 aprile 2024

 GIOVANI COME PIETRO. Come un giovane anche a me piacerebbe tanto andare dove voglio, viaggiare e poter sognare, essere autonoma e non dipendere da nessuno ed invece diventando anziana, mi rendo sempre più conto di dipendere dagli altri: che qualcuno possa ricordarsi che ci sono anche io e che mi guardi come una persona che serve ancora a qualcosa invece di definirmi pensionata come se fossi una persona che non ha più nulla da dire, nulla di utile da dare al mondo e rappresentassi solo un peso per la società, una che si deve fare mantenere, una che si deve fare guidare da qualcun altro. Quando andavo a catechismo i miei educatori, mi insegnarono ad interiorizzare la parola di Dio e per me quello sguardo di Gesù a Pietro rappresenta proprio questa interiorizzazione, il fatto di mettersi in ascolto distaccandosi dai rumors della gente che fa tante chiacchiere come per quella portinaia che incontrò Pietro nel cortile e di cui Pietro voleva rinnegare le chiacchiere sul suo migliore amico ed anche sull'appartenenza ad un gruppo di discepoli e sull'appartenenza all'essere e vivere come cristiani. Poi ci sono gli ipocriti ed i falsi che fingono di riconoscerti solo per deriderti, o per osteggiarti nel tuo essere cristiano, nel tuo avere fede e nel tuo andare in chiesa ed ecco perché rinneghi tutto, perché non vuoi subire i pregiudizi degli altri sul sentirti parte di un gruppo di cristiani squinternati. Poi ci sono quelli che invece fingono di essere interessati, ed invece lo fanno solo per boria e per poter dimostrare che ne sanno più di te e quindi Pietro ha il compito di smentire costoro con il suo fermo NO anche se costa caro, anche se può significare perdere la stima di qualcuno. Inoltre Pietro vuole difendere e proteggere fino in fondo ciò in cui crede, tanto da sfoderare la spada e da staccare l'orecchio di un soldato come per esemplificare che i traditori sono coloro che non vogliono mai ascoltare la parte più razionale ed ascoltano invece sempre quella più istintiva, quella che sta dalla parte dei più forti, quella che crede alle lusinghe di qualche pifferaio magico di turno che promette lucciole che poi non divengono mai lanterne e che ti truffa, ti inganna con la sua morigerata compostezza, con il suo incedere potente e forte, ma poi al momento critico fugge e si nasconde, al momento opportuno non si fa trovare e scappa dalle responsabilità, dalle cose impegnative ed onerose e di fronte agli ostacoli e alle difficoltà si arrende e lascia che un altra si assuma tutte le peggiori incombenze, trova sempre il capro espiatorio di comodo per non sporcarsi le mani, per non dover lavorare, sacrificarsi o fare rinunce importanti pensando solo al proprio interesse. Anche io sono stata giovane e sconsiderata, quando ho creduto in qualche amore fugace pensando che lì avrei trovato la risposta al mio desiderio di non sentirmi sola, abbandonata, la mia felicità ed invece, mi sono accorta che in tutti quegli incontri in cui credevo di avere incontrato l'amore, mi mancava sempre qualcosa e non sapevo cosa fosse finché anche io ho fatto come Pietro ed ho rischiato, buttandomi nel mare dell'amore per andare incontro a molte incognite dato che non avevo alcun merito, né studi particolari, né una professione molto sicura, né un carattere molto simpatico e non ero neppure tanto bella, ma avevo solo la capacità di scrivere qualche poesia  e racconto qua e là e avevo solo qualche sprazzo di intuizione e di ispirazione ogni tanto e per tale motivo soffrivo molto perché mi chiedevo sempre come mai apparivano più bravi sempre gli altri e non arrivava mai il mio turno, come mai gli altri erano sempre più furbi di me che riuscivano a cavarsela senza fare tante fatiche, che riuscivano ad ottenere i posti migliori e i migliori voti e considerazioni senza molti sforzi e senza tanti problemi da superare, come mai io non potevo avere qualche privilegio. Un giorno però ho incontrato un frate, in una chiesa sperduta durante un ritiro spirituale a cui confessandomi dissi della mia rabbia, del mio risentimento a sentirmi sempre inferiore agli altri, specialmente alle mie sorelle e chiedevo cosa avessi mai che non andava in me per sentirmi come poltiglia "Ma scherzi - mi disse con fermezza - Gesù ama anche te e te lo dimostra quando scrivi le tue poesie che dimostrano la bellezza dell'anima e come fai dunque a dire che sei meno degli altri?? Tu mentre dici questo stai rinnegando Gesù ed il suo amore come Pietro, tu mentre dici che non hai nulla da offrire agli altri stai mentendo, presto pentiti e convertiti come ha fatto lui prima che sia troppo tardi e scrivi subito la tua più bella poesia come preghiera a lui e come dimostrazione di ringraziamento e d'amore per lui e vedrai, vedrai, vedrai che lui te ne renderà merito" Allora pensai e ripensai se davvero bastasse così poco per riuscire a farsi perdonare tutta la rabbia, la ribellione, se davvero bastasse così poco per sentirsi bene dentro, per sentirsi colmi di quell'amore infinito e totale che ti rasserena e non ti abbandona mai fino alla fine del mondo e allora lo scrissi "Mi ritrovo davanti all'amore come un petalo svilito, come un onda senza ormeggio, come un cielo con nuvole di ghiaccio, mi trovo davanti all'amore e sola e povera mi illumino del suo incenso" Feci sorridere il frate, feci sorridere la gente, feci volare l'anima, feci commuovere, feci apparire le emozioni ed i sentimenti, toccai le corde dell'arpa dell'amore e la feci suonare alle lodi del Signore e solo allora capii, solo allora compresi cosa significasse l'amore: donare un sorriso, donare una emozione, trovare un verso come guida dell'anima fino alla fine del mondo!! (per don Vittorio Metalli!) . 

 RIFLESSO. Rispecchiati nell'ade del respiro di occhi sagaci, vedi la strega che avvelena i tuoi desideri oppure la regina che li decora con la sua pavida anima. Guarda l'immagine che diventi, fra le vestigia e i complessi del destino che sfiorano le chiome dei problematici pensieri. Donna senza veli, fra la nudità del declino e la verità del desiderio, fra la vergognosa adamitica condizione e l'ingenua dolcezza. Donna senza condizione, fra la povertà del miserabile desiderio e il peccato della mela scomposta, vedi il riflesso della regina madre, stella, guida che incammina l'umanità.  Dedicata in risposta ad Angela Caccia poetessa dell'Avvenire.  CIAO 

 All'Istituto Alberto Marvelli a Gabriele Trivellin - NUOVO PRAGMATISMO RELIGIOSO NELLA PSICOLOGIA UMANITARIA. - Questo intervento si basa su una funzione del pensiero che impone la regola d'azione, intesa come abitudine di comportamento, ovvero una credenza da cui possa derivare il concetto di un oggetto in cui si identifica effettivamente, senza residui, con i suoi risultati pratici concepibili. In questo periodo storico, bisogna fare un uso più ampio della dottrina del pragmatismo per una teoria metafisica e morale della verità intesa come soluzione che dà luogo a conseguenze pratiche soddisfacenti, relativamente alle esigenze vitali più profonde di quella fame e sete fisiologica, per soddisfare, invece, una fame e sete spirituale degli individui. La conoscenza non è altro che un rispecchiamento ed una suggestione dell'evoluzionismo pratico della fede religiosa, per cui le istanze della volontà di credere e delle ragioni del cuore debbono essere dotate di maggior valore di verità rispetto ad un secco intellettualismo scientifico. Infatti, lo sviluppo dell'industria della guerra è irrazionale e addirittura suicida e perciò bisogna cercare di trovare nuovi impulsi per la pace in una nuova psicologia sociale e comportamentistica. Si prevede una versione strumentalista che miri ad una logica di riduzione dei bisogni pratico-psicologici ed emozionali degli individui concreti nel tempo e si presume che l'atmosfera pragmatista che si verrà a creare possa ostacolare la superiorità del valore della Fede e del sentimento rispetto all'intelletto e alla scienza, e dunque che si possa generare nel tempo un funzionismo della filosofia del "come se" ispirata alla funzione regolativa delle idee della ragione in base a dei concetti e principi della logica che conducano a stimolare funzioni utili elaborate dallo spirito per affrontare con successo la realtà ed influenzarla in maniera più moderna e all'avanguardia possibile. Si parte quindi caro Zamparetti Marco da una caratterizzazione dovuta ad un nucleo centrale di convinzioni comuni che hanno il loro perno nella concezione dinamica e spontanea dell'intelligenza (mind) e della conoscenza. Successivamente, accogliendo le variazioni spontanee che l'ambiente ci presenta si determina una funzione che non volga soltanto alla pura produzione in quanto tale, ma che riesca a gestire dei possibili scenari e sviluppi ipotetico-statistici della metodologia scientifica contemporanea per fare in modo che il pragmatismo volga unitariamente ad un rapporto organico-ambientale, soggetto-oggetto, individuo-società accettabile e sostenibile con le risorse a disposizione del pianeta. La conoscenza, infatti, non è un atto intuitivo immediato, ma è un processo interpretativo che serve a manipolare nella maniera più corretta e giusta l'esperienza per il fatto che le idee non si limitano semplicemente a riflettere la realtà ed i fatti, ma li trasforma e li produce rinnovandoli ed aggiornandoli continuamente. Analogamente, non si deve più ridurre il rapporto mente-corpo e uomo-natura ad un semplice dualismo, ma lo si deve intendere alla luce di un interazionismo dinamico, libero da certi impacci metafisici e aprioristici, e ciò a rilevanti applicazioni in sede etica, religiosa ed estetica, politica e sociale fino a sfociare in tentativi di rinnovamento radicale sia della psicologia che della pedagogia. Si propone, dunque uno schema concettuale di framework tecnico di carattere post-analitico per confronti di utilità secondo una regola di Bentham rivisitata che trova una media fra il benessere sociale identificato come sommatoria delle utilità individuali e quella degli individui più svantaggiati della società. La confrontabilità dei livelli di utilità è necessaria ed importante per cui anche se si aggiungono costanti arbitrarie, queste poi vengono eliminate nel momento in cui si fa un confronto fra utilità complessiva tenendo conto degli individui più svantaggiati. Facciamo un esempio, una persona non può permettersi di comprare con il suo stipendio di 1.200 euro una maglia del costo di 50 euro perché prima deve ottemperare alle spese per l'alimentazione ed i consumi energetici, l'affitto, il mutuo e le assicurazioni auto varie e ieri in banca ho sentito dire che c'era una signora che voleva fare una assicurazione auto con la banca e supponiamo che questa fosse di 300 euro a cui aggiungiamo i 50 euro della maglia = 350 euro e quindi le rimarrebbero rispetto ai 1.200 = 850 euro dell'affitto e quindi non le resta nulla per pagarsi le spese energetiche di luce, gas ed acqua e perciò deve poter aumentare l'interesse bancario a 850/350 = 2,43% per uno 0,43% in più di cassa integrazione e prestiti e quindi rispetto ai 50 euro della maglia = 0,21 centesimi di sconto sull'energia x 12 mesi = 2,52 euro l'anno e questo significa che l'interesse aumenta di 10 centesimi ogni operazione e se la signora poi ha fatto 10 operazioni bancarie spende 100 euro e quindi il costo della sua assicurazione auto passa a 450 euro e perciò la banca potrà reinvestire 100 euro x 2,52% x 10 operazioni al gg x 360 gg di bilancio solare = 9.072 euro x 50 clienti = 453.600 euro che accumula /24 mesi del master in economia e finanza = 18.900/12 = 1.575 che si becca la mia amica Stefania della banca a cui viene decurtato il 2,52% dell'investimento = 39,69 al mese e quindi x 12 = 476,28 l'anno x 25 anni di attività sua = 11.907/12 = 992,25 di pensione + 476,28 se riesce a stare a lavorare in banca per 35 anni = 1.468,53 rimettendoci rispetto ai 1.575 = 106,47 e quindi in realtà per 10 operazioni bancarie si spende una ulteriore commissione di 6,47 euro e quindi su 100 operazioni bancarie = 647 euro di assicurazione auto-moto insieme (uno scontaccio!!) così l'assicurazione moto è praticamente di 197 euro l'anno per i clienti della banca e perciò se anche solo 50 clienti aderiscono all'iniziativa telefonini alla mano la banca può usufruire di un ulteriore sconto del 2,52% = 16,30 di spese di tenuta conto (uuu uuu che scontaccio!!) che aumentano per gli investimenti di altri 6,47 x 10 operazioni 64,70 + 16,30 = 80,90 la commissione che una signora si deve pagare per la vendita di azioni x 10 operazioni = 809 euro per un part-time ausiliario bancario di 6h al gg. e l'affarone s'ha da fare!!! Questo è il giusto pragmatismo avere le idee chiare di come investire senza fare troppi voli pindarici che complicano la vita.